Sala Consilina, ma che fine ha fatto il Partito Democratico?

Che fine ha fatto il Partito Democratico a Sala Consilina? La domanda è lecita, visto e considerato che i cittadini della città capofila del Vallo di Diano hanno praticamente disertato le primarie volute lo scorso 29 dicembre dal partito di Bersani per la scelta dei candidati alle prossime elezioni politiche. Circa 170 i voti attribuiti nell’occasione, ma se si considera che più di 70 sono andati a candidate donne, per il meccanismo del doppio voto, alla fine alle primarie hanno partecipato davvero in pochi. E non è che alle precedenti primarie del centro sinistra le cose siano andate molto meglio: a novembre era stato Matteo Renzi, con 150 preferenze, a prevalere, seguito da Bersani con 118, e da un ottimo Nichi Vendola che raggranella ben 101 voti. Nel complesso per i candidati del PD avevano votato 270 cittadini salesi, ma i cosiddetti “renziani”, che avevano movimentato la campagna elettorale per le primarie, si sono poi dileguati, delusi per la mancanza di un rappresentante del sindaco di Firenze tra i candidati scelti dal PD salernitano. Al di là di queste valutazioni, resta il dato davvero magro della partecipazione alle primarie a Sala Consilina, superata da molti comuni del Vallo di Diano il cui numero di abitanti è inferiore di diverse migliaia. E allora che fine ha fatto il PD a Sala Consilina, visto che l’attuale maggioranza, pur uscita da una lista civica, vede in prima linea a partire dal sindaco Gaetano Ferrari e dal vicesindaco Domenico Cartolano la maggior parte dei suoi componenti schierati nelle file del partito di Bersani? Di certo i rappresentanti del PD salese, salvo rare eccezioni, si sono distinti negli ultimi mesi per la loro latitanza sui temi politici e per una totale mancanza di interesse ed entusiasmo per le primarie. E anche se può risultare comprensibile, vista l’attuale congiuntura economica e la crisi, molto sentite a Sala Consilina, la difficoltà di chiedere il voto per le primarie ai propri cittadini, ancora di più sembra disarmante l’assenza di qualsiasi peso specifico e di interlocuzione del PD di Sala Consilina nei confronti delle scelte del partito a livello comprensoriale e provinciale. Senza dimenticare le polemiche che alcuni mesi fa avevano visto protagonisti l’amministrazione Ferrari ed il locale circolo cittadino del PD, tanto da richiedere l’intervento del coordinatore Nicola Landolfi. Insomma un partito che sembra non esserci più, forse da rifondare, nella città capofila del Vallo di Diano, e la cui perdurante assenza e il cui imbarazzato silenzio danneggiano però tutti i già fragili equilibri territoriali. Antonio Sica

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