Polla: Olena sgozzata dopo un amplesso. Dalla conferenza stampa nuovi particolari sull'omicida

È Zastavnetskyi l’assassino di Olena Tonkoshkurova, la 50enne massaggiatrice pollese sgozzata nella sua camera da letto nella notte tra lunedì e martedì. La vittima era stata trovata nuda e riversa sul letto, con una profonda ferita alla gola. Al fermo del 27enne di origini ucraine, sposato e residente da anni a Polla in Via Villapiana, si è giunti in meno di 24ore. Alla base del gesto vi sarebbero futili motivi. Dopo un rapporto sessuale tra i due, che non avevano una relazione sentimentale, sarebbe scoppiata una lite. Forse una parola di troppo da parte di Olena, che avrebbe scatenato la reazione furibonda di Zastavnetskyi, accentuata dai fumi dell’alcool e culminata nell’efferato omicidio.Il 27enne, dopo aver appiccato le fiamme all’abitazione della 50enne, è scappato a bordo della sua bicicletta. La sua fuga, però, è stata ripresa dalle telecamere degli esercizi commerciali situati nella centrale Via Giardini, dirimpetto a Via Porta del Bagno dove la donna risiedeva. Non appena acquisite le immagini sono, dunque, partite le indagini e gli interrogatori da parte dei Carabinieri della Stazione di Polla, guidati dal Maresciallo Giovanni Cunsolo, coadiuvati dai militari della Compagnia di Sala Consilina, dagli uomini del ROS (Raggruppamento Operativo Speciale) e del SIS (Sezioni Investigazioni Scientifiche) di Salerno. Al fermo del 27enne ucraino si è giunti in poche ore, grazie al dispiego di circa 40 uomini e al duro lavoro degli acquirenti, che hanno ascoltato decine di persone. Che l’omicidio si fosse consumato all’interno della folta comunità dell’est residente a Polla, era apparso chiaro sin da subito. Tuttavia questo ha reso le indagini maggiormente complicate. Molti immigrati, infatti, non parlano l’italiano e per i lunghi interrogatori si ci è avvalsi del lavoro degli interpreti.Intanto è stata convocata per questa mattina, presso la Procura della Repubblica di Sala Consilina, una conferenza stampa da parte del dottor Amato Barile, a capo della Procura della Repubblica di Sala Consilina, a cui hanno preso parte il Comandante Provinciale, Colonnello Fabrizio Parrulli, il pubblico ministero Carlo Rinaldi e il Tenente Vincenzo Izzo, della Compagnia di Sala Consilina. “Se non si fosse arrivati in tempi così brevi alla risoluzione dell’assassinio - ha dichiarato Barile - probabilmente trovare il colpevole sarebbe diventato parecchio complicato, viste le divergenze linguistiche della comunità ucraina e considerati eventuali tentativi di fuga. Voglio, dunque, complimentarmi con gli inquirenti e tutti gli uomini che hanno, a ritmo serratissimo, lavorato alla soluzione del caso”. Dmitro Zastavnetskyi si trova ora in stato di fermo, nell’attesa di essere trasferito presumibilmente presso la Casa Circondariale di Sala Consilina. L’autopsia sul corpo della 50enne è invece prevista per venerdì. - Annachiara Di Flora - ondanews -

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