Da Sala Consilina al talent “Chance” la grinta e la voglia di sfondare di Benedetta De Luca "Voglio far capire che anche se si è disabili si può condurre un programma in tv"

Una sfida con sé stessi, all’interno del complicato quanto affascinante mondo dello spettacolo, e con la disabilità che, in alcuni casi, diventa la scintilla che accende passioni e interessi travolgenti. Come nel caso di Benedetta De Luca, giovane e solare studentessa di Sala Consilina, giunta alla semifinale di “Chance“, il primo talent show di AGON CHANNEL (canale 33 del Digitale Terrestre). Una sfida tra talenti, condotta da Veronica Maya (che da pochi mesi ha lasciato la RAI), per ottenere un contratto dalla versione italiana dell’emittente albanese. Tre mesi in cui sono stati provinati più di 8000 giovani concorrenti, prendendo parte ad audizioni in 30 città italiane. Alla fine AGON ha selezionale soltanto 50 fortunati talentuosi, tra cui la biondissima Benedetta, e solo uno di loro diventerà un futuro personaggio della giovane rete. Tre le categorie in cui i concorrenti si sfideranno (canto, recitazione e conduzione), sotto l’occhio vigile di una giuria d’eccezione composta dall’attrice Martina Stella, da Salvatore Esposito (il Genny Savastano di “Gomorra – La serie”) e dalla cantante albanese Elhaida Dani, vincitrice dell’edizione 2013 di “The Voice of Italy”. Benedetta, emozionata e allo stesso tempo entusiasta per l’esperienza intrapresa, partirà a fine mese alla volta di Tirana per affrontare la semifinale. ” Io mi presento come aspirante conduttrice (dato che ognuno può mostrare il proprio talento) – ci racconta orgogliosa Benedetta – ma il mio scopo è soprattutto quello di far capire che, anche se si è disabili, si può essere ben curati, vanitosi e magari si può condurre un programma in tv“. Sì, perchè Benedetta non vive la sua disabilità come un impedimento e, con grinta, affronta questo percorso lavorativo con la speranza di una “chance”, proprio come lascia intendere il titolo del talent. “Vorrei che proprio da parte dei mass media partisse l’iniziativa di non limitarsi ad un unico concetto di bellezza – sottolinea ancora Benedetta – Forse, in tale maniera, sarà lo stesso mondo della moda ad apparire più reale, anche se con qualche difetto in più. Vorrei poter abbattere quel muro di ignoranza per cui essere disabili significa essere non curato, non alla moda o non piacevole, in poche parole brutto“. A Benedetta, tenace talento del Vallo di Diano, va un sentito in bocca al lupo, con l’augurio di raggiungere traguardi brillanti.-ondanews-

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