Diocesi di Teggiano-Policastro e immigrazione: ecco i dati dei migranti ospitati nel Vallo

Nell’intervista rilasciata a “L’avvenire”, il quotidiano della CEI, mons. Antonio De Luca, vescovo di Teggiano-Policastro e delegato della Conferenza episcopale campana per il settore dei migranti, ha affrontato la questione dell’emergenza umanitaria in corso nel Mediterraneo, mai d’attualità come in questo periodo. Mons. De Luca ha reso noti i dati dell’immigrazione nella nostra diocesi: sono 35 i minori non accompagnati, quelli cioè privi di cittadinanza italiana o di altro stato dell’ Unione Europea e che non hanno genitori o adulti che possano prendersi cura di loro, 671 i migranti accolti nei comuni del territorio diocesano, 198 i ragazzi dei progetti Sprar, il sistema di protezione dei richiedenti asilo e rifugiati, 15 del progetto afgani per un totale di 919 unità. Impegno non semplice per una diocesi che conta poco meno di 119mila fedeli, ma portato avanti con la consapevolezza che il futuro non può che passare per l’ accoglienza e l’ integrazione; una scommessa sostenuta dalla Caritas diocesana che segue non solo l’ ospitalità, ma cura l’ integrazione. “Il fenomeno dei migranti – afferma nell’intervista Mons.De Luca – è il sintomo di un male di proporzioni nefaste e dolorosissime. Di fronte a queste diffuse strutture di ingiustizia non basta pensare ai blocchi navali, né alla distruzione dei barconi, ma in primo luogo bisogna andare alle radici della nascita dell’ Europa che si costituisce nel tempo attraverso l’ incontro dei popoli, l’ accoglienza e la solidarietà. Per fermare la migrazione – si legge ancora nell’intervista – non si perseguitano i disperati, ma si cura la destabilizzata situazione sociale e politica dei paesi da cui sono costretti a partire in cerca di speranza e di una ritrovata dignità di vita. Non è la chiusura difensiva di beni esclusivi che può generare equilibri mondiali, bensì l’ equa distribuzione delle risorse. Purtroppo non sono ancora scomparse le strategie delle barriere e dei confini rafforzati. Peggio poi quando, per ostacolare l’ accoglienza, si strumentalizza l’ opinione pubblica in nome della sicurezza e del pericolo di commistione col terrorismo”. Parole davvero importanti, specie in questi giorni in cui alcune formazioni politiche nazionali tendono a cavalcare il disagio generale alimentando sull’argomento il populismo “di pancia” e la guerra tra poveri.-italia2tv-

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