Sala c., oggi consiglio comunale su Consac SPA. Il Comitato ABC assente all'assise

Riceviamo e Pubblichiamo da Comitato ABC

Quando nell’agosto del 2014 il Comitato Acqua Bene Comune di Sala Consilina intraprese l’iniziativa di confrontarsi con i consiglieri d’opposizione all’interno del civico consesso per fare il punto sulla gestione del servizio idrico integrato comunale, a quasi tre anni dal trasferimento della sua gestione al Consac spa di Vallo della Lucania, si pervenne all’intesa di richiedere al riguardo un consiglio comunale monotematico. Nel corso dei mesi a seguire dopo una serie di incontri concordammo di affidare a Giuseppe Colucci il compito di approntare la necessaria documentazione contribuendo, per la parte che ci competeva, a mettere inevidenza alcuni punti su cui focalizzare l’attenzione. Nel mese di luglio si pervenne, quindi, alla formalizzazione dell’istanza, a firma dei consiglieri Giuseppe Colucci, Antonio Santarsiere, Erminia Pinto, Michele Galiano e Luigi Cardano, istanza con la quale si chiedeva che “il Consiglio comunale sia tenuto con il solo ordine del giorno indicato”. D’altronde numerose erano le relazioni che l’amministrazione comunale avrebbe dovuto espletare, tutte finalizzate a dare “evidente e concreta dimostrazione di un miglior servizio reso alla comunità, di un minor costo a carico della stessa, di un costo di gestione della Consac inferiore al costo che avrebbe sostenuto il Comune con la gestione diretta”. Laddove poi queste relazioni non avessero chiarito questi punti, si reclamava “la decisione e deliberazione del Consiglio Comunale di rescindere il rapporto con la Consac Spa, agendo anche in danno con i necessari presupposti, e ritorno alla gestione comunale”. Ordunque, risulta evidente che il consiglio comunale monotematico fosse la sede idonea per rendicontare lo stato del servizio idrico integrato di Sala Consilina che, nel corso di quest’anno, è stato oggetto di interrogazioni all’Europarlamento ed alla Camera dei Deputati, di un esposto alla Procura della Repubblica di Lagonegro, al Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri di Salerno ed al Dipartimento provinciale dell’Arpac-Salerno e di una raccolta on line di firme per chiedere interventi e verifiche sui depuratori cittadini. Leggendo, invece, l’avviso di convocazione al prossimo consiglio comunale, si apprende che esso si svolgerà in seduta straordinaria, con al quinto punto all’ordine del giorno: “Consac gestioni idriche spa: discussione”. A questa “discussione” il Comitato Acqua Bene Comune di Sala Consilina non presenzierà, perché tale scelta appare fortemente riduttiva rispetto alle domande avanzate nella richiesta ufficiale di convocazione del consiglio comunale monotematico. E’, inoltre, limitativa delle nostre aspettative correlate alle relazioni richieste all’amministrazione comunale. Difatti l’insieme delle istanze, concertate con i consiglieri comunali richiedenti, comporterebbero che chi governa la città assuma su di sé l’obbligo di spiegare a tutta la comunità se vuole o no continuare a consentire che il servizio idrico integrato cittadino sia guidato dal Consac spa, oppure impegnarsi a farne ritornare la gestione in capo all’ente comunale. Un percorso di tale natura, a parere nostro, non può essere esaurito relegandolo ai margini dell’ordine del giorno di un consiglio straordinario, denominato “Consac gestioni idriche spa: discussione”. Siamo fermamente convinti che, dopo quasi quattro anni di gestione dell’acqua pubblica di Sala Consilina da parte di una società per azioni di Vallo della Lucania, sia venuto il momento di guardare alla situazione attuale, così come delineato nella richiesta di convocazione di un consiglio comunale monotematico, e decidere di conseguenza. Per questo motivo avevamo lavorato in maniera condivisa con i rappresentanti istituzionali interpellati, in speciale modo con il consigliere comunale Giuseppe Colucci ed è per lo stesso motivo che a tutti i nostri interlocutori chiediamo di rivendicare con fermezza le loro posizioni al riguardo dell’ACQUA BENE COMUNE di Sala Consilina… Perché si scrive acqua, si legge democrazia.

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